Inventari de Campanes

Eremo di Sant'Alberto di Butrio - PONTE NIZZA (LOMBARDIA)

(Referència: 9717)

Descripció La costruzione dell'eremo venne iniziata dallo stesso sant'Alberto, forse del casato dei Malaspina, che nel 1030 andò ad abitare in solitudine nella vicina valletta del Borrione, ove tuttora vi è una piccola cappelletta a lui dedicata.
Nel 1543 gli ultimi monaci (olivetani) lasciarono l'eremo per trasferirsi altrove. Vi rimase solo un sacerdote addetto alla cura delle anime. Nel 1595 la chiesa di Sant'Alberto fu eretta a parrocchia. Seguirono tre secoli di quasi abbandono totale, durante i quali il monastero e parte della torre furono distrutti. Con l'avvento delle leggi napoleoniche, nel 1810, l'eremo fu soppresso e requisito dal governo.
Nel 1900, anno in cui avvenne la riesumazione dei resti mortali di sant'Alberto, deposti poi entro una statua di cera che si può vedere nella chiesa di Sant'Alberto, la cura dell'eremo fu affidata a don Orione.
Nel 1921 don Orione ripopolò l'eremo collocandovi gli Eremiti della Divina Provvidenza da lui stesso fondati nel 1899, e con loro anche un sacerdote in qualità di parroco.
Tra di essi, il più conosciuto è frate Ave Maria (al secolo Cesare Pisano), che visse nell'eremo dal 1923 al 1964 conducendo una vita riconosciuta straordinaria per santità, preghiera e penitenza. WIKIPEDIA (17-08-2018)

Bibliografia (Es pot ordenar per qualsevol dels camps)

AutorTítolData
LA MARTINELLA, PERIODICO DI LEGANORitrovata la Martinella storica campana del Carroccio del 11762000
PONTE NIZZAE’ sul campanile di un eremo medievale dell’Oltrepò pavese la storica «martinella» del carroccio2000
1 Foto

Fitxes de les campanes

Editor de la fitxa LLOP i BAYO, Francesc
Actualització 17-08-2018

Campanes actuals

LocalitzacióCampanaFonedorAny fosaDiàmetre (en cm)Pes
La Martinella1454

  • Fitxa reduïda (PDF)
  • PONTE NIZZA: Campanes, campaners i tocs
  • Francesc LLOP i BAYO; Francesc Xavier MARTÍN NOGUERA Metodologia dels inventaris de campanes (1998)
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